“Regalati la stessa cura e attenzione che dai agli altri e guardati sbocciare”.
La salute mentale è un diritto. Soprattutto delle donne.
È importante ricordarlo in occasione dell’8 marzo. Perché i dati a livello internazionale ci dicono che sono proprio le donne a riferire un peggiore stato di benessere mentale. Secondo il Gender Equality Index 2021, solo il 62% delle donne riporta buone condizioni di salute, contro il 66% degli uomini.
Non solo: il Global Burden of Disease registra che la popolazione femminile ha una probabilità di soffrire di ansia e depressione due volte superiore rispetto a quella maschile. Le motivazioni sono sfaccettate e plurime, ma tre hanno una particolare incidenza: l’aspetto economico, il ruolo di cura e, di conseguenza, il tempo.
È ampiamente documentato che le donne guadagnino, in media, meno degli uomini e che siano pertanto maggiormente esposte al rischio di povertà.
L’altro elemento è il ruolo di cura –dei figli, della casa, dei genitori anziani, …– che ancora ricade, principalmente, proprio sulle donne. E così il lavoro e la vita delle donne si caratterizzano per un forte carico emotivo che può portare anche al burn-out.
Una delle tante conseguenze è la mancanza di tempo a disposizione per prendersi cura di sé. Secondo il report Istat “I tempi della vita quotidiana”, le donne, in media, dedicano al lavoro non retribuito circa 5 ore al giorno, mentre gli uomini poco più di 2 ore.
Risulta quindi evidente che la popolazione femminile abbia meno tempo utile per dedicarsi ad attività fisica, riposo o, più in generale, a tutte quelle attività che favoriscono il benessere psicologico.
Il benessere psicologico è di vitale importanza per una vita sana ed attiva e ogni donna ha il diritto-dovere di prendersi cura di sè.
E così diamoci spazio per prenderci cura di noi. Vedremo sbocciare la nostra vitalità ed energia!
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